In cui bisognerebbe raccontare le vicende di Marcella, ma invece ci si perde in facezie
Nonostante i vizi della sera precedente, si levarono tutti all'alba. Chi riposato, chi coperto di punture di zanzara, chi, come Don Cyshiter, entusiasta di partire per quella strana cerimonia funebre.
Dopo circa un'ora di viaggio stavano percorrendo l'ultimo tratto della statale di Lanzo, a velocità molto morigerata per via del paladino che non poteva tenere in testa il proprio casco e che si ostinava a portare con sé quel bastone che chiamava lancia.
Nell'area verde che affianca la strada, di solito occupata da allegre famigliole per le grigliate domenicali, incontrarono un folto gruppo di ragazzi, accorsi per compiangere l'amico.
Don Cyshiter venne presentato ad alcuni dei presenti. La stranezza del suo abbigliamento spiccava anche in mezzo a persone vistosamente tatuate o cariche di pearcing; qualcuno trovò forse di cattivo gusto la sua eccentricità in un'occasione di cordoglio e gliene chiese ragione.
«La professione a cui mi son dato non mi consente di vestire altrimenti. Il passo agiato, i piaceri, il riposo son fatti soltanto per i delicati cortigiani; ma il travaglio, l'inquietudine e le armi sono proprie di quelli che vengono chiamati dal mondo paladini di Selune, dei quali io sono il minore di tutti.»
Nell'area verde che affianca la strada, di solito occupata da allegre famigliole per le grigliate domenicali, incontrarono un folto gruppo di ragazzi, accorsi per compiangere l'amico.
Don Cyshiter venne presentato ad alcuni dei presenti. La stranezza del suo abbigliamento spiccava anche in mezzo a persone vistosamente tatuate o cariche di pearcing; qualcuno trovò forse di cattivo gusto la sua eccentricità in un'occasione di cordoglio e gliene chiese ragione.
«La professione a cui mi son dato non mi consente di vestire altrimenti. Il passo agiato, i piaceri, il riposo son fatti soltanto per i delicati cortigiani; ma il travaglio, l'inquietudine e le armi sono proprie di quelli che vengono chiamati dal mondo paladini di Selune, dei quali io sono il minore di tutti.»