Del piacevole resoconto di Sergio Zanca, più varie ed eventuali
Pietro Pere e Dora erano rimasti un po' in disparte rispetto a Don Cyshiter e al suo scudiero, e il maestro di scuola fece i complimenti a Dora per la sua inventiva e le sue doti recitative.
«Da piccola leggevo un sacco di romanzi fantasy, è solo che ora sono un po' arrugginita in materia.
La parte più difficile per me è moderare il linguaggio, perché il tuo amico fa e dice talmente tante stronzate che mi vien voglia di urlargli qualche bestemmia per farlo svegliare.
«No, no, non credo che servirebbe. Va benissimo come stai facendo.»
«Comunque, io uno più sbarellato non l'ho mai visto; ma ci crede veramente a tutte quelle minchiate?»
«Davvero incredibile.» Intervenne Giuliano. «Mi ricorda quasi Don Chisciotte. Anche il nome, adesso che ci penso...»
«La
cosa più assurda,» spiegò Pietro, «è che, se non si parla di Dungeons
& Dragons, Donato ragiona perfettamente. È anzi una persona
intelligente e sensata, ragiona meglio di me finché non entra in gioco
qualcosa che centri col fantasy.»
Salirono ciascuno sui propri mezzi; Giuliano andò con Pietro mentre Nicola, con la scusa di tener fede alla propria parte di guardia del corpo, si infilò nella macchina di Dora.
La piccola carovana si incamminò seguendo la strada che costeggia il lago alla lenta andatura imposta dal Grigio. Dopo Gozzano la strada proseguiva verso sud con meno curve, così Don Cyshiter ne approfittò per accostarsi a Sergio Zanca e interrogarlo:
La piccola carovana si incamminò seguendo la strada che costeggia il lago alla lenta andatura imposta dal Grigio. Dopo Gozzano la strada proseguiva verso sud con meno curve, così Don Cyshiter ne approfittò per accostarsi a Sergio Zanca e interrogarlo: