Capitolo 10

Dei graziosi ragionamenti che passarono tra Don Cyshiter e il suo scudiero Sergio Zanca

Allora che ebbe visto terminata la zuffa, Sergio Zanca aiutò il suo mentore malconcio a rimontare in sella.
«Allora, che dice la signora, l'abbiamo conquistata?»
«Bada bene fratello Sergio, che questa signora è troppo sconvolta dalla visione della violenza per essere sedotta. Abbi pazienza che mi si presenteranno altre avventure per le quali ti farò conquistare amori di bellezza maggiore.»
Sergio fu contento della promessa e lo aiutò a sistemare il casco sulla sella, non potendolo indossare per via delle ferite; poi messo in moto anch'egli si affrettò a seguire Don Cyshiter che si allontanò celermente. Pochi minuti dopo deviarono in una strada laterale che portava in mezzo ai campi e a piccole macchie di vegetazione che crescevano lungo il corso del Po.

Capitolo 9

La battaglia del prode Spezzino col valoroso Mandriago

Abbiamo lasciato i due ciclisti in fuga come ladri di biciclette e il valoroso Mandriago (così lo chiamerò in assenza di un patrionimico ufficiale per gli abitanti della Mandria) di fronte all'auto in sosta. Ed è proprio a questo punto che le mie fonti interrompevano la vicenda.
Alcuni dei resoconti che narro sono stati resi possibili da un amico presso la Polizia Municipale di Torino che ha accesso ai verbali e mi ha aiutato di buon grado a ricostruire i fatti e discernerli dalle molte dicerie sul conto di Don Cyshiter. Non conosco però nessuno a La Spezia che possa rendermi un servizio analogo ed è probabile che lo Spezzino abbia sporto denuncia presso la sua città, oppure che avendo qualcosa da nascondere abbia taciuto l'accaduto.
Ciò produsse in me un gran dispiacere; perché la soddisfazione del poco che ne avevo letto mi tornava in amarezza, pensando quanto sarebbe stato difficile rinvenire quel molto che mi pareva mancasse a un racconto così dilettevole. Mi sembrava impossibile che nell'era dell'eccesso di comunicazione non si riuscisse a ricostruire l'evento accaduto alla luce e specchio dei paladini di Selune, il primo che nell'età nostra e in tempi così disgraziati si applicasse all'esercizio ed al travaglio dell'eroe errante, a disfar torti, a soccorrere vedove, a difender fanciulle, senza preoccuparsi di avere una copertura assicurativa e senza chiedere nemmeno il 5x1000 ad alcuno.
È stato allora che mi sono deciso a pubblicare questo blog, ritenendo che il nostro Don Cyshiter fosse degno di memorabili ed eterne lodi, ed è forse stato per questa mia buona intenzione che la sorte mi ha arriso nel modo che ora vi racconterò.

Capitolo 8

Del fortunato compimento che diede il valoroso Don Cyshiter alla spaventevole e non mai immaginata avventura dei cartelloni pubblicitari, con altri successi degni di gloriosa memoria

Erano partiti alla ventura da non moltissimo, quand'ecco comparire al lato strada una serie di cartelloni pubblicitari.
Ora sarà facile intuire l'evolvere di questa avventura e dare del visionario a Don Cyshiter che vedeva mostri e giganti dove gli altri vedono semplici cartelli.
Mi si permetta però di ragionare di fronte a questo schermo. Vediamo noi forse nuda e cruda la ridicola verità di quelle immagini?
Gambe lunghissime e già liscissime su cui una modella poggia con delicatezza un depilatore.
Don Cyshiter vedeva le teste di un'idra ma molte signore e signorine vedono la promessa di gambe lunghissime e snelle.
Un attore fighissimo e ricchissimo in posa, perfettamente pulito dopo aver scavato una buca nella terra polverosa del deserto.
Don Cyshiter vedeva un elfo oscuro, troppi di noi vedono la speranza di diventare fighissimi e ricchissimi semplicemente spruzzandosi il profumo ritratto nell'immagine.
Chi come me detesta i profumi avrà gioco facile a tirarsi fuori da questo esempio qualunquistico e ritenersi sano e retto. È però mia opinione che siamo tutti soggetti a queste illusioni, in un modo o nell'altro. Ad esempio io non ho resistito vedendo il simbolo dello S.H.I.E.L.D. disegnato su una borsa a tracolla e l'ho comprata nutrendo, in un angolino della mia coscienza, l'idea che mi avrebbe reso un po' un agente segreto.
Don Cyshiter semplicemente estremizzava tutto e forse trovava, all'altro capo dell'uroboro della sanità mentale, la vera rettitudine.
Ad ogni modo, tralasciamo queste degressioni e torniamo ai fatti.