Capitolo 10

Dei graziosi ragionamenti che passarono tra Don Cyshiter e il suo scudiero Sergio Zanca

Allora che ebbe visto terminata la zuffa, Sergio Zanca aiutò il suo mentore malconcio a rimontare in sella.
«Allora, che dice la signora, l'abbiamo conquistata?»
«Bada bene fratello Sergio, che questa signora è troppo sconvolta dalla visione della violenza per essere sedotta. Abbi pazienza che mi si presenteranno altre avventure per le quali ti farò conquistare amori di bellezza maggiore.»
Sergio fu contento della promessa e lo aiutò a sistemare il casco sulla sella, non potendolo indossare per via delle ferite; poi messo in moto anch'egli si affrettò a seguire Don Cyshiter che si allontanò celermente. Pochi minuti dopo deviarono in una strada laterale che portava in mezzo ai campi e a piccole macchie di vegetazione che crescevano lungo il corso del Po.

Lo scooter di Sergio, carico di bisacce e di un guidatore corpulento, arrancava sullo sterrato cosicché il ragazzo cominciò a gridare di aspettarlo.
Don Cyshiter tirò il freno quando fu all'ombra di alcuni noccioli.
«Penso che faremmo meglio a tornare indietro e far finta che ci abbiano rubato le moto, perché il tizio che hai steso sembrava conciato davvero male ed è facile che faccia denuncia alla polizia.»
«Taci là!» Rispose Don Cyshiter. «Dove hai mai visto o letto che un paladino abbia dovuto rispondere alla giustizia per aver affrontato dei servi dell'oscurità?»
«Io non ne so niente di paladini e non ho mai alzato le mani a nessuno, ma so che per un'aggressione con un'arma si rischia di finire in galera.»
«Non ti dar pensiero di questo, che io potrei proteggerti anche dai Dissennatori, figuriamoci dalla polizia di stato.
Piuttosto dimmi: hai mai visto un guerriero più valoroso di me? Hai mai letto che qualcuno abbia mostrato più perizia nella distribuzione dei Talenti? Più fortuna nella determinazione delle Caratteristiche? Più astuzia nella gestione del tipo di danno?»
«Letto proprio no, io non leggo molto. Alla Falchera ho conosciuto un tipo, che chiamiamo Briciola, che c'ha due mani che paiono due benne da cantiere. Però anche Briciola sono sicuro che non ha lo stesso coraggio che c'hai te.
Ora però secondo me dovresti medicarti un po', che fai paura con tutto il sangue che cola giù da quell'orecchia. Mia madre deve avermi messo nello zaino anche la cassetta di pronto soccorso, che è come i preservativi: meglio averli e non usarli che averne bisogno e trovarsi senza.»
«Tutto questo sarebbe inutile se potessi avere una Bacchetta di Cura Ferite o una Pozione di Cura Ferite Gravi
«E cosa sarebbe?»
«Una pozione in grado di risanare in pochi istanti ferite gravissime. Quando ne troveremo dovrai sempre conservarne un po' e se mai dovessi vedermi cadere a terra con il ventre squarciato dovrai soltanto versarmela in bocca e il turno successivo sarò pronto per continuare la lotta.
Una Cintura di Guarigione o una Bacchetta sarebbero anche meglio dal momento che potrebbero essere utilizzate più volte senza perdere di efficacia.»
«Santo cielo, non potremmo mai permetterci una cosa del genere. Quanto mai potrebbe costare?»
«750 Monete d'Oro per una pozione e lo stesso prezzo per una bacchetta che può essere usata più volte.» 
«Setetcentocinquanta euro per una cosa che guarisce in pochi istanti? Quand'è così io rinuncio fin da ora al mio harem in cambio di una buona scorta di questi oggetti, che penso di poterli rivendere a dieci volte tanto.»
«Taci, amico, che ti svelerò segreti anche più stupefacenti. Ora però aiutami a medicarmi, perché l'orecchio mi duole assai più di quanto non vorrei.»

Sergio allora trasse dallo zaino del disinfettante e rattoppò la ferita con garza e nastro adesivo.
Quando però Don Cyshiter tentò di rimettere il casco si rese conto che era ormai inservibile, con la visiera in pezzi e il cinghietto strappato. Con sguardo spiritato si alzò in piedi brandendo la spada contro il cielo.
«Faccio giuramento a Selune e a Pelor di condurre una vita di penitenza fintanto che non avrò avuto vendetta di colui che mi oltragiò così indegnamente. Non dormirò al coperto, non mi laverò, non conoscerò donna, non berrò alcol né...»
«Eh no, insomma,» sbottò Zanca, «manco la birra? E il prossimo voto che sarà, diventare vegano?
Che poi tanto mi pare che la vendetta tu l'abbia già avuta, e pure con gli interessi. Penso che la moglie stia ancora finendo di raccogliere i pezzi di quel poveraccio.»
«Tu parli e giudichi assai rettamente e quindi annullo il giuramento per ciò che riguarda il prender vendetta di lui, ma lo faccio e di nuovo lo confermo quanto al condurre la vita che ho detto, finché mi riesca di togliere a forza a qualche inimico una celata simile o perlomeno un elmo dell'infravisione, che non deve essere merce così rara.»
«Non è che oggigiorno ci sia molta gente che va in giro con elmi e armature.»
«In questo t'inganni, questi sono tempi bui. Non passeranno che poche ore prima che ci imbattiamo in qualche armata brulicante di orchi come quella che assediò Gondor.
Ma rimettiamo le cose a suo tempo, ora riprendiamo fiato e presto ci metteremo in cerca d'un castello dove potremo riposare e acquistare le pozioni di cui ti ho parlato.»

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