Capitolo 38

Prosegue l'elogio, per nulla fazioso, del Gioco di Ruolo

«Se abbiamo fin'ora considerato GdR e letteratura dal punto di vista dell'utilità pratica per l'usufruitore finale,» proseguiva convinto il Paladino, «consideriamoli ora per la loro dignità artistica.
La letteratura gode di una tradizione radicata nei secoli e nessuna persona con un minimo di cultura esita a considerarla una forma d'arte. Il Gioco di Ruolo, invece, assume la sua forma attuale negli anni settanta, attingendo a piene mani dalla letteratura fantastica e cavalleresca, tanto che si può sostenere non senza ragione che senza questa letteratura non avemmo avuto Dunegons & Dragons.
Non voglio però farmi condizionare da facili stereotipi secondo i quali ciò che viene dopo sia necessariamente migliore o peggiore di quanto lo ha preceduto, esaminiamo i fatti.
Il GdR nasce come forma di puro intrattenimento e in quanto tale non mi sento di accreditargli valore artistico, ma consideriamo anche l'evoluzione che ha avuto nel corso di pochi decenni.
Molte delle espressioni dell'animo umano sono nate per esigenze futili o bassamente pragmatiche e si sono poi evolute in realtà di alto valore esistenziale, grazie alla nobiltà d'animo dei loro praticanti. Pensiamo ad esempio all'arte della forgiatura tradizionale della spada giapponese, che nacque come mero strumento di morte e nei secoli si è elevata a finezze artistiche che, per i conoscitori, nulla hanno da invidiare ai più grandi maestri della pittura.
Il Role Playing è uno strumento totipotente nelle mani degli appassionati. È stato usato in modi molto differenti, per puro intrattenimento, addirittura a sfondo sessuale, ma anche per scopi pedagogici o psicoterapeutici. Il crescente entusiasmo degli appassionati, con il conseguente apporto economico, ha portato poi a proporre un prodotto di qualità crescente anche dal punto di vista editoriale.
I romanzi di Margaret Weis e Robert Salvatore, che si compenetrano con i manuali di gioco, hanno portato linfa vitale nell'ambito della letteratura fantastica.
Oggi ci sono giochi come Sine Requie o De profundis, dove interi manuali sono scritti con artificio letterario tale da risultare a tutti gli effetti opere di narrativa, e non delle più basse aggiungo io.
Le tavole originali di alcune illustrazioni, come le opere di Tyler Jacobson, vengono oggi vendute in quanto vere o proprie opere d'arte, tanta è la bellezza compositiva.
E cosa dire dell'abilità recitativa dei giocatori, tanto importante nel gioco da venire valutata in tornei e ruolimpiadi fra i parametri principali per una squadra?
Da tutto ciò si evinca come il Gioco di Ruolo si sia velocemente evoluto da figlioccio mondano della letteratura, ad attività eclettica, che fa proprie numerose arti e permette alle migliori menti di esprimersi in modi potenzialmente infiniti. Pertanto, comprendendo in sé numerose arti, si può esso dire superiore ad ognuna di esse prese singolarmente, quod erat demonstrandum


Mentre Don Cyshiter faceva questo lungo ragionamento, la pasta si era ormai raffreddata nel suo piatto e gli altri commensali erano arrivati al dolce.
Gli astanti erano perplessi nel vedere tale logica e tale padronanza dell'argomento usate in modo così impeccabile per arrivare in definitiva a dire un mucchio di cazzate.
Pietro Pere in particolare era preoccupato per la salute dell'amico, sapendo che non avrebbe potuto che peggiorare se si fosse ostinato a saltare i pasti. Così, un po' per questa ragione e un po' per sincera curiosità, coinvolse nel discorso il novo arrivato.
Volle il caso che questi fosse un editor, e sempre per puro caso, senza alcuna forzatura narrativa, stava egli terminando la revisione di una breve storia fantasy.
Va da sé che a questo punto tutti vollero sentire questa storia, così dopo alcune insistenze egli prese il cellulare e, in barba a qualsiasi etica professionale, lesse in anteprima il racconto non suo a quell'allegra brigata di pazienti psichiatrici mancati.

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